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 RECENSIONI: LA DIETA ZERO GRANO. DR.W DAVIS ED.MONDADORI
 
LA DIETA ZERO GRANO DI DR.W.DAVIS ED. MONDADORI:

il consumo di grano risale alla fine del Pleistocene(8500 A.C.) quando popolazioni del medio Oriente cominciarono ad integrare la loro alimentazione a base di caccia, frutta e cereali selvatici, con una pianta locale il "TRITICUM monococcum", o piccolo farro antenato dell'attuale grano. Allora si sviluppò l'agricoltura; nel corso dei millenni questo grano subì poche modifiche naturali, aumentando con una naturale ibridazione il suo numero di cromosomi, diventando il "triticum aestivum".
Importato nel '500 da C. Colombo nel nuovo mondo, ivi fu casualmente mescolato con il riso.
In seguito alla crescita demografica, a partire dal dopoguerra e per rispondere alle esigenze di mercato, che richiedevano quantitativi maggiori di grano, ad alta resa e resistenza ai parassiti, la genetica ha imposto trasformazioni radicali; diffondendosi così la "nuova agricoltura del grano ad alto rendimento" che ha prodotto un grano nano per favorirne la raccolta, ad alta resa e maturazione in tempi più rapidi.
Soprattutto gli Stati Uniti hanno imposto l'89% del prodotto totale geneticamente modificato, che presenta un aumento del contenuto glucidico e delle proteine del glutine con conseguenze devastanti sul metabolismo corporeo (Obesità in aumento) ed intolleranze come la Celiachia. Sembra, inoltre, che ci sia un incremento di proteine potenzialmente tossiche a carico di diversi apparati: SNC, Apparato Respiartorio( asma ed allergie), apparato locomotore (artriti) ed epidermide. I costi competitivi hanno favorito la diffusione di questo cereale anche nei Paesi del terzo mondo.
Con il progredire delle tecniche OGM si è affacciata l'esigenza di valutarne la genuità con linee guida dettate congiuntamente dalla FAO e dall'OMS, sulle quali si basa il Codex Alimentarius 2003, che stabilisce limitazioni e controlli da effettuare e parametri da valutare; nonostante ciò negli ultimi 50 anni, sono stati immesse sul mercato migliaia di varietà di grano non sottoposte ai test di sicurezza. 
la farina che ne deriva è composta per il 70% da carboidrati, 20-30% equamente suddiviso tra fibre e proteine indigeribili oltre ad una quota di fosfolipidi ed acidi grassi polinsaturi. La farina che deriva dal TRITICUM AESTIVUM, per pane e prodotti lievitati da forno, è diversa da quella con cui si ricava la pasta "TRITICUM DURUM", un grano duro geneticamente più vicino al farro, in grado di mantenere un tasso glicemico nel sangue per tempi più prolungati.Il grano crea dipendenza con un effetto simile alla morfina, a causa della produzione di esorfine.


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